Gli avverbi + la particella "ci"

Obiettivi:


ProverbioChi va piano va sano e va lontano

Osservare e dedurre:


"Portrait of Giuseppe Verdi" (1886) by Giovanni Boldini


Adattato dall’Enciclopedia Treccani

            Giuseppe Verdi (1813-1901), tra i più celebrati musicisti di tutti i tempi, compositore di 28 opere.

            Di umili origini e non essendo stato ammesso al conservatorio, Verdi perfezionò presto la sua istruzione musicale presso vari maestri privati.  Iniziò a comporre musica prima di trasferirsi a Milano nel 1832. Dal 1836 fu sposato felicemente a Margherita Barezzi, morta prematuramente nel 1840 poco dopo la scomparsa dei due figli della coppia ancora molto piccoli. L’anno 1842 gli portò improvvisamente il suo primo grande successo: l’opera Nabucco, rappresentata subito nei maggiori teatri italiani ed europei con interprete, nel ruolo di Abigaille, la cantante molto conosciuta, Giuseppina Strepponi che sarebbe diventata successivamente la seconda moglie di Verdi. Di Nabucco si ricorda particolarmente l’aria “Va’ pensiero” la quale trovò immediatamente una forte eco tra il pubblico per i sentimenti risorgimentali di amor patrio e di oppressione straniera.

            Tra i suoi capolavori si includono Rigoletto (1851), Il Trovatore (1853) e La Traviata (1853) in cui Verdi sempre più ricco e affermato, non ebbe minimamente paura di affrontare temi piuttosto spinosi nonché scabrosi.

            Uno degli ultimi atti di Verdi fu la Fondazione della Casa di riposo per i musicisti a Milano dove volle essere sepolto





Rispondete alle domande:

  1. Le parole in neretto sono tutti avverbi. Quali sono i tre tipi di parole che modificano? Date 2 esempi di ogni tipo di parola modificato da un avverbio dal brano di sopra.
  2. Considerate gli avverbi e le parole che modificano nel brano: che tipo di parole precedono e quali seguono gli avverbi?
  3. Notate l’uso della parola “molto” (2 volte) nel brano di sopra: quali parole vengono modificate e che funzione grammaticale hanno? “Molto” concorda con queste parole? Perché sì o no?
  4. Trovate due esempi nel brano dove un avverbio viene seguito subito da un secondo avverbio: quali sono? Quali parole modificano questi avverbi?




Qui potete ascoltare “Va’ pensiero” di Nabucco

Actors in opera "Nabuco" dressed as Israelites
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Introduzione

Mentre gli aggettivi modificano i sostantivi e i pronomi, gli avverbi modificano:

A differenza degli aggettivi i quali devono concordare in numero (singolare/plurale) e genere (maschile/femminile) con il nome che accompagnano, gli avverbi sono invariabili, non cambiano né di numero (singolare/plurale) né di genere (maschile/femminile).

Le studentesse sono molto contente.

Gli avverbi sono di diverse categorie:

Avverbi di tempoprima, poi, ora, subito, sempre, mai
Avverbi di quantitàpoco, molto, più, meno, tanto, solamente
Avverbi di affermazionesì, certo!, sicuro!, davvero!
Avverbi di negazioneno, non, neanche, nemmeno, ne
Avverbi di dubbioforse, probabilmente
Avverbi di luogovicino, lontano, fuori, dentro, dove, davanti, sopra, sotto, qui, qua, lì, là, su, giù
Avverbi di modoapposta, forte, piano, facilmente, leggermente, brevemente, ecc.


Posizione

Quando un avverbio modifica un aggettivo, lo si pone direttamente davanti alla parola alla quale si riferisce:

Il panorama è troppo bello, che suggestivo!

Quelle sono ragazze molto simpatiche.

Le attrici in quel film non sono molto famose.

Questi racconti mi sembrano poco originali.

Rapunzel ha i capelli troppo lunghi.

Quando un avverbio modifica un avverbio, lo si pone direttamente davanti alla parola alla quale si riferisce:

Vai più piano.

Noi stiamo molto bene, grazie.

Lui è stato assunto abbastanza recentemente.

Manda messaggini molto rapidamente sul cellulare.

Lei si trova sempre fuori casa sua.

La chiesa sta molto lontano dal tempio ma sta molto vicino alla stazione.

Quando invece un avverbio modifica un verbo, lo si pone direttamente dopo il verbo:

La ringrazio ancora del suo aiuto.

Mangiano sempre in fretta.

Oggi come oggi i ragazzi giocano meno a calcio e giocano più a basket.

Dimmi subito che cosa ti è successo.

Si dice che gli americani guidano male ma non sono convinta.

Non posso farlo adesso.

Non tornerò più in quel negozio.

Per enfasi, si possono mettere gli avverbi all’inizio della frase.

Ora non posso.

Prima non lo sapevo.

Personalmente, i film d’orrore non mi piacciono.

Di solito viaggiamo in treno per evitare le file all’aeroporto


Avverbi vs aggettivi

Alcuni avverbi di uso comune possono essere anche aggettivi:

Quando modificano nomi e/o pronomi, sono aggettivi e fanno la concordanza. Quando invece modificano verbi o aggettivi, sono avverbi, quindi invariabili, e non devono concordare.

Conosco molti ragazzi molto bravi.

A Roma ci sono tante cappelle molto belle.

Poche maestre lavorano poco.

Abbiamo tanti amici, sono tanto allegri e vivono tutti vicino.

In questi esempi, "molti," "tante," "poche," e "tanti" modificano nomi e/o pronomi, dunque sono aggettivi e perciò fanno la concordanza. Invece "molto," "poco," "tanto," e "vicino" modificano aggettivi ("bravi," "belle," "allegri") o verbi ("lavorano" e "vivono"), quindi sono avverbi e non fanno la concordanza.

OCCHIO:

Per distinguere tra l’uso di un aggettivo o un avverbio, si può considerare il verbo principale. Il verbo “essere” viene spesso seguito da un aggettivo (il quale deve concordare con il soggetto). Gli altri verbi vengono seguiti dagli avverbi (i quali sono invariabili, quindi non concordano con il soggetto).

Confrontate le seguenti coppie di frasi:

  • La cappella è vicina, solo a due chilometri di distanza.
  • La casa nuova sta vicino alla banca.


  • Ti saremo vicini in questo periodo difficile.
  • Volevamo vivere vicino ai miei genitori.


  • La stazione è lontana; bisognerà prendere il tram.
  • Marissa lavora lontano da casa e per questo deve fare la pendolare.

ESERCIZIO #1: AGGETTIVO O AVVERBIO?

Completate le frasi, inserendo la forma appropriata della parola tra parentesi a secondo la sua funzione nella frase.

ESEMPIO: Te l’ho detto ________ (tanto) volte: stai ________ (lontano) dal binario! > Te l’ho detto *tante* volte: stai *lontano* dal binario!

  1. Mi piace (molto) la pizza.
  2. Ieri al parco, ho visto (parecchio) persone che giocavano coi cani.
  3. Durante l’estate, c’è sempre (troppo) gente in spiaggia. Ecco perché preferirei avere una piscina a casa.
  4. Quando fa caldo, è importante non faticarsi (troppo) e bere (molto) acqua per non disidratarsi.
  5. L’inverno scorso, Marco e Gianni hanno sciato (tanto) volte e alla fine della stagione, erano veramente (molto) bravi.
  6. Per allevare i bambini, ci vuole (tanto) pazienza anche per coloro che amano (tanto) i bimbi.
  7. I nuovi appartamenti sono (lontano) dal centro. Sono belli ma, per (molto) studenti, meno desiderabili.
  8. Cos’è successo alla festa ieri sera? Oggi ti vedo (molto) contenta!
  9. Durante gli anni dell’università, gli studenti hanno (poco) soldi da spendere, ma riescono a divertirsi (tanto) comunque.
  10. Nonostante abitiate (molto) (lontano), vi verrò a trovare il più possibile. Mi diverto (troppo) quando sto con voi!
  11. Giò, non puoi procrastinare (troppo), la data di consegna della tesi finale è (vicino)!
  12. Ho dormito (parecchio) ma sono ancora (molto) stanca! Non capisco perché non ho (tanto) energia.
  13. A dire il vero, Martina si è preparata (poco) per l’esame. Mi sa che non andrà (tanto) bene.
  14. Sappi che ti stiamo (vicino) in questo periodo. Se hai bisogno di qualcosa, chiamaci!
  15. Maria ha detto (poco) ma la sua intenzione era (troppo) chiara: statemi (lontano) o soffrirete le conseguenze!

Come si forma

Spesso gli avverbi (particolarmente gli avverbi di modo) derivano dagli aggettivi. Per esempio:

felicemente ("in modo felice")

profondamente ("in modo profondo")

Questi avverbi si formano solitamente aggiungendo -mente alla forma femminile singolare dell'aggettivo.

certa > certamente

precisa >precisamente

educata > educatamente

lenta > lentamente

rapida > rapidamente

allegra > allegramente

dolce > dolcemente

elegante > elegantemente

recente >recentemente

frequente > frequentemente


NB: Agli aggettivi che terminano in -le e -re, si cancella l’ -e finale:

gentile > gentilmente

facile > facilmente

essenziale > essenzialmente

regolare > regolarmente

maggiore > maggiormente


ESERCIZIO #2: LA FORMA

Completate le frasi trasformando le parole indicate tra parentesi in avverbi.

ESEMPIO: Il bambino piangeva ________ (inconsolabile) quando è caduto. > Il bambino piangeva *inconsolabilmente* quando è caduto.

  1. Al momento della partenza, Giulia e Mirko si sono salutati (affettuoso).
  2. Da quando è bambino, Matteo ha sempre amato (appassionato) i dinosauri.
  3. Con gli occhiali, Michele riesce a vedere (facile) la lavagna, anche dall’ultima fila dell’aula.
  4. Gli studenti argentini si incontravano (regolare) per chiacchiere e per bere il maté.
  5. Dovete scusarvi (personale) con il proprietario per il danno che avete fatto al ristorante.
  6. Il ladro è entrato nella casa (silenzioso) ed è riuscito a rubare i gioelli senza svegliare il cane.
  7. Vivere con degli adolescenti significa che le dispense rimangono sempre (pratico) vuote!
  8. Siccome Milena non riusciva a concentrarsi (buono), ha chiesto al fratello di abbassare (leggero) la musica.
  9. Durante l’estate, andiamo (frequente) al cinema per vedere tutti i blockbuster.
  10. Per un errore abbastanza piccolo, il capo si è arrabbiato (esagerato).
  11. Il calore nella casa aumentava (graduale) nonostante l’aria condizionata funzionasse.
  12. Eravamo molto contenti quando abbiamo incontrato (casuale) alcuni vecchi amici al museo.
  13. Il figlio ha confessato (vergognoso) di aver rotto il nuovo vaso della madre.
  14. Dopo il concerto di Taylor Swift, tutti battevano le mani (ritmico) come segno di apprezzamento.
  15. (fisico), Vincenzo era pronto per l’escursione in montagna, anche se (mentale) si sentiva impreparato. 

Avverbi irregolari

Si notino le forme irregolari dei comparativi e superlativi dei seguenti avverbi di uso frequente. 

PositivoComparativoSuperlativo
benemegliobenissimo/ottimamente
malepeggiomalissimo/pessimamente
moltopiùmoltissimo
pocomenopochissimo/minimamente
grandementemaggiormentemassimamente


Come gli avverbi in generale, sono invariabili e seguono i verbi che modificano.

Lo spettacolo è andato ottimamente, non sarebbe potuto andar meglio.

Chi ha meno ragione, grida più forte.

I neonati dormono molto ma i gatti dormono ancora di più.

È stato un disastro! Non poteva andar peggio!


NB: Non si confondono gli avverbi irregolari (meglio e peggio) con gli aggettivi irregolari (migliore e peggiore). Come visto nella tabella sopra, "meglio" e "peggio" sono le forme comparative degli avverbi "bene" e "male" (meglio = più bene, peggio = più male) e quindi modificano un verbo, descrivendo la maniera in cui si fa un'azione. Dall'altra parte, "migliore" e "peggiore" rappresentano le forme comparative degli aggettivi "buono" e "cattivo" (migliore = più buono, bello; peggiore = più cattivo, brutto) e quindi modificano un sostantivo.

Confrontate le frasi:

  • Mi è passato il mal di testa e ora mi sento meglio. ("meglio" modifica come mi sento, quindi avverbio)
  • La pizza napoletana è la migliore che io abbia mai mangiato. ("migliore" modifica la pizza, quindi aggettivo)


ESERCIZIO #3: MEGLIO/PEGGIO, MIGLIORE/PEGGIORE

Completate le frasi con la parola adatta secondo il contesto, scegliendo tra meglio, peggio, migliore, e peggiore, e facendo la concordanza dove necessario.

ESEMPIO: Marco ed io siamo amici ________. > Marco ed io siamo amici *migliori*.

  1. Quando mi arrabbio, dico sempre delle parole e mi sento male dopo. Dalla mia esperienza, è sempre pensare prima di parlare quando si è arrabbiati.
  2. Il prof ha detto che la mia traduzione è della tua perché si capisce più facilmente il senso originale.
  3. tardi che mai!
  4. Secondo molti credenti, la sofferenza ci rende persone perché le difficoltà ci fanno più resilienti e aiutano a sviluppare la fede.
  5. AFC Richmond ha perso la partita perché ha giocato dell’altra squadra. Di talento, le due squadre erano ai pari.
  6. Il mio voto dell’esame era del tuo perché tu avevi studiato parecchio ed io poco.
  7. Dovrò trovare un nuovo meccanico… ormai la macchina funziona  di quando l’ho lasciata con lui ieri!
  8. Secondo diversi italiani nativi, i piatti ad Olive Garden sono i  che abbiano mai assaggiato! Certamente di ristoranti italiani autentici, ce ne sono di .
  9. Secondo i critici, questo ristorante è  dell’altro perché il cibo è buonissimo e costa meno. Devo dire che qui si mangia .
  10. Le macchine del passato duravano a lungo ma adesso sembra che non durino più di 10 anni. Non so perché le macchine di oggi sono  di quelle del passato.
  11. A causa della crisi economica, le cose potrebbero sempre andar , ma alla nostra ditta siamo contenti perché vanno abbastanza bene!
  12. Mio fratello cucina  di me, ma solamente perché è diventato un cuoco professionale. Se avessi studiato tanto quanto lui, sarei sicuramente il cuoco !
  13. L’incidente stradale che è successo stamattina è il che io abbia mai visto! Ne sono rimasto proprio stravolto!
  14. Secondo me, è andare via di qua adesso! Se aspettiamo, chissà quanta gente ci sarà?
  15. La prossima generazione spera in un futuro .


Sito utile per distinguere aggettivi e avverbi.


La particella “ci” come avverbio

Tra tutti i diversi usi della particella “ci”, è spesso usata come un avverbio di luogo per indicare dove succede un’azione. In questo caso, “ci” ha il significato di “lì, in/a quel luogo/posto” o “per quel luogo”.

Ma voi andate a San Remo per il Festival? - Certo che ci andiamo! (cioè andiamo in quel luogo)

Passi mai per i giardini pubblici? - Sì, ci passo ogni giorno. (passo per quel luogo)

Nelle costruzioni con il verbo essere (che sono forse quelle più frequenti), l’uso della particella “ci” ha preso un significato più generico come “esistere” o “trovarsi”. In alcuni casi, però, è possibile vedere una connessione con l’uso di “ci” come avverbio in quanto può indicare l’esistenza in un luogo o posto.

Esempi:

Non c’erano più posti liberi in sala. (il luogo qui è già menzionato, cioè in sala)

Quanti studenti ci sono? - Ce ne sono 20. (in questo luogo, si trovano 20 studenti)

Come suggerito sopra, l’uso della particella “ci” come avverbio e nelle costruzioni con il verbo essere rappresentano soltanto una frazione dei diversi usi di questa piccola parola. Per altri suoi usi, leggete i capitoli sui Verbi riflessivi e sui Pronomi.

 

ESERCIZIO #4: PARTICELLA "CI"

Decidete se la “ci” indicata nella frase è un avverbio o no.

ESEMPIO: 
Come ci andate? In macchina? > AVVERBIO
Durante l’anno scolastico, ci dobbiamo svegliare troppo presto! > NON UN AVVERBIO

1. Ciao ragazzi, ci vediamo domani!

Avverbio

Non è un avverbio

2. Non sono riuscito a comprare biglietti per il concerto dei Måneskin, quindi non ci sono andato.

Avverbio

Non è un avverbio

3. Per la partita, tutti noi ci siamo messi le scarpe rosa come segno del nostro impegno nella lotta contro il cancro.

Avverbio

Non è un avverbio

4. Lo zio Mauro ci ha mandato una lettera dagli Stati Uniti.

Avverbio

Non è un avverbio

5. Durante la pausa primaverile, c’è sempre molta gente a Disneyworld.

Avverbio

Non è un avverbio

6. I miei amici sono andati al cinema per vedere Jaws. Volevo andarci anch’io, ma purtroppo avevo un altro impegno.

Avverbio

Non è un avverbio

7. Per fortuna, i genitori non ci hanno visti mentre rubavamo dei biscotti dalla dispensa.

Avverbio

Non è un avverbio

8. Durante l’estate, ci si sveglia tardi e si va al mare.

Avverbio

Non è un avverbio

9. Dai, questa festa è troppo noiosa. Andiamocene!

Avverbio

Non è un avverbio

10. Dopo la nostra sessione di allenamento, dobbiamo lavarci i capelli!

Avverbio

Non è un avverbio


QUIZ COMPRENSIVO

Nel seguente paragrafo, ci sono 13 avverbi. Identificateli tutti.

Nel tranquillo paesino di montagna, la gente vive serenamente e lavora abbastanza instancabilmente. Le giornate scorrono lentamente, con il sole che sorge dietro le cime maestose delle montagne e tramonta gradualmente dietro il lago placido. Durante l'inverno, la neve cade abbondantemente, creando uno scenario magico. La primavera porta spesso colori vivaci, mentre l'estate regala giornate molto calde e soleggiate, e l'autunno arriva pian piano, dipingendo le foreste di tonalità calde e accoglienti. La gente qui parla molto, condividendo tante storie e tradizioni. Talvolta, le giornate possono essere un po' troppo fredde, ma l'ospitalità dei locali è parecchia e ti fa sentire a casa. Con tanta natura intorno, c'è sempre poco tempo per annoiarsi. In questo luogo incantevole, la vita sembra più autentica e appagante.

(Questo testo è stato generato da ChatGPT e poi modificato da Prof. Paul.)

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